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L'allevamento

Il nostro è un  allevamento "per passione". Abbiamo Maine Coon dal 2008 ma solo dal 2010 ...

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Chi Siamo

Siamo Carla e Gianni e un po' di tempo fa decidemmo di prendere una coppia di gatti e quindi abbiamo cominciato a prendere ...

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Volevo un gatto nero...

Un argomento che spesso è fonte di mille domande è quello del colore dei gatti, soprattutto nelle sue sfumature meno comuni. Abbiamo introdotto queste foto in modo tale che passandoci sopra in ognuna appaia un fumetto che vi dice il colore (come da pedigree).

Il gatto per antonomasia, quello della tradizione, presente in tutti i nostri ricordi, è grigio tigrato, è il gatto che tutti conoscono, il gatto che per primo viene in mente. E infatti non stupirà che il colore di questo gatto sia quello originario, quello che il nostro felino si porta dietro da decine di migliaia di anni.

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Poi sono avvenute due cose. Una prima mutazione genetica ha dato origine ai gatti con mantello rosso, e una seconda mutazione genetica ha tolto le tigrature da entrambi. Quindi i tipi di mantello diventano 4, nero, rosso, tigrato e non
Tecnicamente, i mantelli non tigrati sono definiti di colore solido. L'aggettivo "solido", che in italiano ha per lo più un altro significato, viene dal latino solidus, propriamente «intero, compatto, massiccio, senza cavità o vuoti interni», quindi il termine "colore solido" indica un colore uniforme, senza nessun altra sfumatura o colore all'interno.

pelo-agouti

pelo non agouti

Per capire bene come definire i mantelli, bisogna però capire a cosa ci riferiamo quando parliamo di tigratura. Il singolo pelo di un gatto può essere tigrato (o agouti, figura a sinistra) cioè presentare bande alternate chiare e scure, oppure non tigrato (o non-agouti, figura a destra). Dove le bande chiare scompaiono il colore appare  uniforme. Le tigrature a cui facciamo riferimento di solito sono invece il disegno su tutto il mantello dell'animale. Ci sono delle aree del corpo dove i peli sono a bande (agouti), ed altre dove il colore dei peli è uniforme. Queste ultime si chiamano markings (striature) della tigratura. In altre parole, il disegno del mantello del gatto è determinato dalla presenza di pelo agouti e di un disegno in cui il pelo è o a bande (agouti), o uniforme (non agouti). Per evitare ogni tipo di confusione, parleremo di tigratura solo quando parliamo del disegno del mantello.

Tra i vari disegni possibili, nei Maine Coon si trovano tre tipi di tigratura. Una parola per definire "tigrato" molto in uso è Tabby: un gatto tabby è un gatto che porta il gene della tigratura.

Rosso Tabby BlotchedMackerel (o tigrè) Tabby, con le tipiche striature che determinano un mantello tigrato, su spalle e cosce sono ben disegnate strisce sotttili, continue e parallele.
Spotted Tabby: le tigrature si interrompono formando piccoli spot rotondi che rendono il mantello maculato.
Blotched (o Classic) Tabby: le striature determinano un aspetto marmorizzato, sui fianchi e sulle spalle compare il tipico disegno ad "ali di farfalla", unito a una serie di cerchi concentrici sui fianchi.


Brown TabbyLa tigratura conferisce ai gatti neri un aspetto particolare, ricco di tonalità calde (grazie alle bande di colore agouti che sono dal beige al nocciola chiaro), per cui a essi ci si riferisce spesso come brown.

 

Rosso SolidoNel mantello rosso solido, per motivi genetici che approfondiamo altrove, le tigrature non si riescono mai ad eliminare completamente, quindi diventa importante, per determinare il tipo di mantello e pianificare gli accoppiamenti, saperlo riconoscere.

Quindi ecco cosa distingue un gatto tabby da un gatto solido, qualora la tigratura risultasse mascherata geneticamente: 

Confronto Solido/Tabby

Naso: gatti solidi è a tinta unita, nei tabby è bordato del colore di base del mantello.
Mento: nei gatti tabby il colore del mento è più chiaro.
Occhi: il tabby porta gli occhialini (o mascherina), infatti mostra un alone chiaro attorno all’occhio.
Orecchie: i solidi hanno le orecchie di colore uniforme, i tabby hanno l’”impronta del pollice” più chiara sul padiglione esterno, il contorno bianco e i ciuffetti di pelo dentro l'orecchio sono bianchi.

Tortie Tabby Mackarel

Chiarito questo punto, rimane da parlare dei mantelli misti, in cui si alternano zone rosse a zone nere. Questa situazione si trova solo nelle femmine, per motivi genetici, e da luogo alle cosiddette gatte tortoiseshell (propriamente guscio di tartaruga), o semplicemente, tortie. In questi gatti, le zone di colore rosso e nero sono distribuite e mescolate tra loro in maniera assolutamente casuale, e non riproducibile neanche per clonazione dell'animale, poiché sono generate da un processo che avviene a livello embrionale, quindi dopo l'unione dei cromosomi dei genitori. Ovviamente, ci possono essere tortie tigrate, e a esse si da spesso il nome di torbie, mettendo insieme le parole tortie e tabby.

Blu Van

Calico

Se poi la gatta tortie presenta una ampia parte del mantello di colore bianco, allora si parla di gatta calico. Con questo esempio, cominciamo a parlare delle macchie bianche di pelo, così ampiamente diffuse nei gatti, sia di razza che non. Queste macchie possono avere qualsiasi dimensione. Se si tratta solo di piccole macchie come la classica medaglietta sul petto, o fiamma in mezzo agli occhi, con un estensione sotto il 25% della superficie del mantello, il gatto viene definito genericamente "con bianco". Se la zona bianca va dal 25 al 50%, si parla di mantello bicolore, se dal 50 al 75% si parla di high-white. Esiste anche il mantello arlecchino se ci sono su un corpo tutto bianco 5 o 6 macchie di colore completamete circondate di bianco, se le macchie però sono di meno e con una chiazza sulla testa e la punta della coda, si parla di mantello van

RoxieUn discorso a parte lo meritano i gatti completamente bianchi, che non sono un'evoluzione del mantello a chiazze bianche, ma il cui colore è originato da un diverso corredo genetico. Non hanno lo stesso " bianco" degli altri gatti "con bianco" ma un colore che copre altri colori. Infatti quando si riproducono lo fanno trasmettendo i colori "coperti" dal bianco, si scopre di quale colore è "sotto" un gatto bianco solo facendolo riprodurre. In questi gatti, che non sono mai tigrati, sono spesso presenti sordità mono/bilaterale e occhi impari (di colore diverso fra loro). 

Blu TabbyI due colori principali, nero e rosso, esistono anche in versione cosiddetta diluita. La diluizione è un aspetto del mantello in cui il colore originario è meno intenso, cioè anziché nero o rosso diventa rispettivamente (grigio-)blu e crema. Questo vale anche per le tortie, che diventano quindi tortie blu-crema.

Da ultimo, dobbiamo parlare del cosiddetto colore silver. In questi gatti, la base del pelo è sbiancata, dando origine a un colore argentato ben visibile quando sono spazzolati contropelo. L'effetto è diverso a seconda che il gatto sia solido o tabby. Gli smoke sono gatti solidi in cui si schiarisce soltanto la base del pelo, fino a circa 1/3, conferendole un colore argento scuro, uniformemente su tutto il corpo. Negli shaded invece, la zona sbiancata raggiunge i 2/3 del pelo, e l'effetto è di un colore argento candido. Se poi il pelo sbiancato raggiunge i 7/8 della lungheza del pelo, si parla di gatti shell, nei quali si ha il cosiddetto mantello cincillà. Non è un colore ammesso nei Maine Coon, ma per esempio nei Persiani è molto diffuso.

RoyalBeeI silver tabby invece sono gatti tigrati in cui si schiarisce la base del pelo e le tonalità brown delle varie bande agouti si trasformano in argentate. In queste varietà, la base del pelo risulta bianco argento, senza tracce di tonalità rossastre. La sbiancatura è molto più visibile sulle aree chiare che sui markings delle tigrature, originando un disegno tigrato talvolta ad altissimo contrasto, più evidente se parliamo di black silver ugualmente bello, anche se molto diverso, se parliamo dired silver. Ovviamente il silver si può sovrappore a qualsiasi altra caratteristica di colore prima citata, quindi possiamo avere per esempio delle silver tortie tabby blu-crema con bianco.

Come queste caratteristiche di colore si trasmettano alle cucciolate dipenderà dalle caratteristiche dei genitori, e ne parleremo altrove.

Un sentito ringraziamento agli amici allevatori che hanno consentito l'uso delle foto dei loro gatti
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Perché "for show"?

varie 002Noi abbiamo iniziato perché pensavamo servisse ad ampliare la richiesta di cuccioli e permetterci di fare una buona selezione delle famiglie alle quali affidare i nostri gattini. Io ho la deformzione professionale della selzione (del personale) e so che la qualità dipende dalla rosa dei candidati: quanto più è ampia tante più possibilità hai di fare la scelta migliore.

Così avendo avuto cuccioli in estate e per paura di non trovare loro una famiglia meritevole ci siamo iscritti alla prima expò di settembre. In realtà li abbiamo venduti tutti i cuccioli ma ormai eravamo iscritti ed avevamo promesso a Francesca (fortunata mamma di Biagio) che avremmo portato il suo neo compagno a fare un giro. 

Una attrazione di fondo c'era ma se non avessimo conosciuto Monica e Chiara (Joycoon Venice) non avremmo mai fatto il primo passo.

Per dirla tutta alcune ipotesi si sono rivelate giuste e altre meno ma su una cosa, due anni dopo quella prima volta, siamo sicuri: non c'è niente di bello nell'andare in expò con un gatto non da show.

Anche se uno lo dovesse fare per meri scopi commerciali, cosa che non è mai il nostro caso, stare lì a sentirsi dire dal giudice che il nostro gatto quì potrebbe essere più alto, quì potrebbe essere più lungo, quì più forte e lì più robusto... beh non è per niente divertente.

Allora: se mai avremo la fortuna di avere cucciolate con uno o due esemplari da show debutteremo anche come allevatori di gatti da show... Altrimenti neanche se ci venisse offerto un bell'assegno, mai manderemmo un Hic Sunt Leones a farsi dire che è nel posto sbagliato!

Perché "for breeding"?

cartolinaLa risposta a questa domanda sta in una parola sola: selezione e pianificazione delle nascite.

Cominciamo da quella più facile: pianificazione delle nascite. Abbiamo già detto che i gattili sono pieni di micetti e che mettere al mondo altre creature è una grande responsabilità? Se siamo d'accordo su questo va da sé che non tutti i gatti si possono far riprodurre liberamente e che non tutti hanno i mezzi (tempo e/o denaro) per dare ai nascituri le migliori condizioni di partenza (di sfortunati al mondo ce n'è già abbastanza).

Nell'articolo in "Mentoring"/ "I costi di un cucciolo" vi potrete fare un'idea di come si fa ad assicurare ai nascituri le migliori condizioni di partenza.

A questo concetto va aggiunto quello del "controllo delle nascite", per cui si spiega a quanti ce lo chiedono perché per ogni cucciolata vendiamo solo uno, o al massimo due, cuccioli da riproduzione: un mese fa abbiamo visto dei cuccioli di Maine Coon bianchi in vendita senza pedigree (o come dicevano loro con pedigree su richiesta) nella gabbia di un grande magazzino specializato in articoli di giardinaggio... A parte il fatto che il pedigree è la carta di identità del gatto, mi piacerebbe capire cosa significa su richiesta, noi mai nella vita potremmo allevare un cucciolo e darlo via così a uno che lo mette nel carrello e lo paga alla cassa come un pacco di concime... Le condizioni per non trovarsi in questa situazione si costruiscono prima. 

Selezione: dovendo scegliere quindi quali far riprodurre e quali no, dobbiamo stabilire dei criteri; ora vi dico i miei:

  • la salute prima di tutto, con questa intendendo sia difetti presenti alla nascita sia malattie insorte successivamente;
  • le caratteristiche dello standard per vendere poi quello che le persone si aspettano di vedere in un Maine Coon;
  • il carattere giocoso e affettuoso.

Volutamente non ho messo una graduatoria perchè per me queste caratteristiche devono essere presenti tutte e tre per poter destinare un gatto alla riproduzione.

Ma non si selezionano solo i gatti, direi soprattutto gli allevatori o aspiranti tali.

Non è snobismo ma pragmatismo: per mettere al mondo delle creature bisogna essere nati con alcune caratteristiche personali e oggettive. Se affrontare una spesa improvvisa di 700€ di parto cesareo, magari fatto di domenica (come è successo a noi ed era pure notturno per l'urgenza), dopo che si è già speso nell'ultimo mese un 100€ per l'ecografia e più o meno altrettanto per la radiografia, senza contare il cibo di primissima qualità, gli integratori alimentari etc, se tutto questo rischia di essere un trauma per la famiglia e poi magari i cuccioli nascono morti... Beh, quella famiglia non avrà da me un cucciolo da riproduzione. Magari gli faccio uno sconto ma lo avrà da compagnia.

Se la persona in questione è single, passa tante ore fuori casa ed è soggetta a trasferte di lavoro e magari vive anche da sola... quella persona non avrà un cucciolo da riproduzione e neanche come PET...  a meno che non ne prenda due a farsi compagnia l'un l'altro.

Se la persona che me lo chiede è schizzinosa e al solo pensiero di staccare una placenta oppure aspirare il muco dalle boccucce dei gattini che a mani nude ha estratto dal sacco le viene il vomito... quella persona non avrà un cucciolo da riproduzione.

Si seleziona per aderenza allo standard, perché i compratori quando cercano un Maine Coon cercano un gatto grande, con le orecchie grandi, la coda lunga, pelosoni ma non troppo impegnativi nella tolettatura, con gli occhi "devil eyes", un bel musotto importante, fisico massicio, zampotte con del gran pelo che esce tra le dita... ripeto uno che vuole un Maine Coon cerca un gatto con queste caratteristiche e queste deve trovare, quindi è imprescindibile la conoscenza dello standard e a parità di altre caratteristiche (salute e carattere) si sceglierà il più "bello" cioà il più aderente.

Ma se si ha in casa un cucciolino così è anche giusto darlo a chi lo sa apprezzare e valorizzare e se vorrà farlo riprodurre dovrà accettare il nostro mentoring e tutoring, sempre che non sia un allevatore con esperienza e degno di questo nome.